mercoledì 30 aprile 2014

Io penso positivo!

Credo che nella vita l'unica cosa di cui non possiamo fare a meno è la positività. IO PENSO POSITIVO diceva il mitico Jovanotti e proprio risentendo la sua canzone ho capito quanto sia fondamentale affrontare la vita con quella marcia in più. Mille ostacoli,mille difficoltà,mille problemi ogni giorno ed è per questo che ho deciso di adottare l'ottimismo come mia nuova filosofia di vita.
 Ho capito finalmente,ed era ora aggiungerei, che bisogna accettare tutto così come accade,e pensare che se tutto va in un certo modo magari c'è un motivo. 
Ho capito che accettarsi è la chiave per vivere bene. Il cambiamento se necessario deve avvenire in primis in noi stessi. 
Ho capito che le mezze misure non fanno per me. E' vero nella vita non tutto è bianco o nero , ma è necessario prendere posizione ed evitare di crogiolarsi in uno stato di noluntas che molto spesso non cela una fragilità, nè tantomeno una insicurezza ma soltanto la paura di esporsi.
Ho deciso che le sfide saranno il mio pane quotidiano, gli obiettivi uno stimolo in più per andare avanti e le sole persone che sanno in grado di sostenermi saranno quelle che mi accompagneranno.
Basta con le finte amicizie, quelle che non ripagano mai, quelle che portano soltanto problemi,poche persone meritano il nostro affetto e la nostra sincerità, solo quelle che sapranno apprezzarla.
La verità è che questo mondo è popolato da ipocriti,gente senza scrupoli che non sanno nemmeno che cosa sia la correttezza, ma non per questo bisogna per forza omologarsi alla massa, ma correre il rischio di sembrare impopolari  ripaga molto di più. 
Diffidate da quelli che parlano e basta, apprezzate chi anche solo con un gesto riesce a dimostrarvi molto di più e portate avanti il vostro pensiero! 
Il qualunquismo, l'ipocrisia, la pochezza, la falsità lasciamola a chi non ha di meglio da dare e ricordiamoci sempre che siamo quel che facciamo. Soltanto ricoprendo il ruolo di attori principali e non di comparse riusciremo a dare un senso alla nostra vita..."homo faber fortunae suae"
-Federica     

mercoledì 23 aprile 2014

SEI CONNESSO?!

Negli ultimi anni stiamo assistendo a un cambiamento radicale, tutto è diventato ormai troppo tecnologico,persino per noi ventenni che abbiamo partecipato alla svolta epocale. Andare avanti è importante per non dire fondamentale ma credo che tutto ciò stia diventando esasperante. Le mode si impongono prepotenti sui social e ormai anche il solo parlare è diventato standardizzato. E devo dire che il linguaggio che tutte le nuove generazioni usano mi diverte tantissimo lasciandomi talvolta un po' perplessa. Il classico autoscatto che tutti noi abbiamo sempre usato ormai non va più bene,SELFIE è la parola magica che impazza si istangram! Ma non è finita qui....ormai si parla per hashtag: #ècosì #maiunagioia #solocosebelle #followme #followus il povero cancelletto che tutti abbiamo usato magari per le chiamate anonime starà soffrendo di fortissime crisi di identità!!!
Scrivere lettere già per noi era obsoleto,ma adesso anche gli sms lo sono.

 Ormai tutto gira intorno a whatsapp,la chat più snervante che sia mai stata inventata,ma che ahimè tutti usiamo a dismisura.....foto,video,messaggi a ripetizione,ultimo accesso alle,visualizzato e non risponde,insomma l'ansia "grazie" a questa applicazione malefica è aumentata a dismisura!!!!
Ma quello che più mi fa rabbrividire è la mancanza di comunicazione. Non si parla più,non si discute più.Ormai anche i litigi avvengono in chat; finire un messaggio con il punto o chiamare il proprio interlocutore con il nome per esteso sono i segnali che mettono a rischio scenata. 

Si esce per stare su facebook, ci si veste e ci si trucca per postare puntualmente le foto rigorosamente in ascensore o in bagno e non si mangia più se prima il cibo non viene immortalato e pubblicato.  In giro c'è più gente connessa,che gente che connette ma non dimentichiamo cosa disse il saggio e vecchio Einstein:" temo il giorno in cui la tecnologia andrà oltre la nostra umanità,allora il mondo sarà popolato da  una generazione di idioti"!
-Federica

sabato 19 aprile 2014

"Felicità è un pizzico di noce moscata" e un dolce alla nutella!

Quando la magia si unisce alla cucina ecco che nasce il romanzo di Maria Goodin “Felicità è un pizzico di noce moscata”. Narra l'impossibile convivenza tra l'immaginazione e la realtà, almeno questo è ciò che pensava inizialmente la protagonista Meg, una ventenne, decisa ad indagare sulla sua vita, stanca dei racconti assurdi di sua madre Valerie: per anni le è stato raccontato che era figlia di un pasticciere francese morto in cucina mentre preparava una torta, che quando era nata un profumo intenso di noce moscata aveva pervaso la casa e che era talmente dolce che tutti i vicini intingevano un suo dito per zuccherare il loro the.

Tutte queste storie straordinarie avevano fatto da cornice alla sua infanzia, avevano stupito i suoi amici che rapiti sentivano le sue storie, ma crescendo Meg si era resa conto che non potevano essere vere le storielle raccontatele della madre, e decisa ad uscire da quel mondo incantato fatto di racconti, si iscrisse alla facoltà di scienze, ostinata a diventare una scienziata e a porre fine a tutte le fantasie della madre.Dopo anni Meg è costretta a fare ritorno in quella casa che ancora profuma di dolci, dove ancora aleggiano le favole di sua madre che nel frattempo si è ammalata di cancro.Questo improvviso ritorno riapre in Meg la curiosità di riuscire a scoprire finalmente qualcosa in più sulla sua infanzia che non sia fatto di storie inventate, spinta anche dal fidanzato Mark, un docente di fisica, che la sprona a indagare sulla sua vita e che vede nella madre di Meg soltanto una pazza.Valerie tuttavia si ostina a raccontarle solamente i soliti aneddoti, ma tramite un volantino di un gruppo rock trovato per caso nella mansarda, Meg inizia a scoprire qualcosa, ma soprattutto riesce a venire in contatto con Gwennie, un'amica della madre, pronta a dirle la verità: a quindici anni Valerie si era innamorata di Don,un soldato Americano conosciuto tramite una corrispondenza, e quando un giorno si erano incontrati Don aveva abusato di lei. Nessuno sapeva del loro incontro e nessuno si era reso conto che Valerie era incinta, fin quando un giorno Gwennie aveva trovato una bambina in giardino e Valerie che aveva appena partorito. I genitori di Valerie l'avevano cacciata di casa, e lei insieme a Gwennie, erano andate ad abitare con i ragazzi di un gruppo rock, ma la convivenza tra loro e una bambina era difficile, per questo dopo un mese Valerie trova un lavoro e va a vivere da sola in un monolocale.
Un giorno in un bar Valerie incontra un macellaio, Robert Scott, un uomo dolce e gentile, che le propone di aiutarla a crescere Meg, i due si sposano, ma dopo poco Robert si rivela un uomo violento che colto dalla collera picchia Valerie. Al quinto compleanno di Meg però quando Robert tentò di strangolare la piccola, Valerie trova finalmente il coraggio di andarsene, senza dire a nessuno dove andava, temendo che Robert l'avrebbe scoperto.
Questa è la realtà che scopre Meg, questa è la sua triste infanzia che la madre aveva colorato con racconti magici, di hot-dog che saltano, di meringhe leggere che fluttuano nell'aria, capisce la volontà della madre di non dirle che era nata da una violenza, che i nonni non l'avevano accettata e dell'incubo della vita con Robert.
A rendersi conto che nella vita a volte è bello sognare l'aiuta anche Ewan, un giardiniere assunto per aiutare Valerie, esperto di mitologia classica che riesce a far capire a Meg che l'immaginazione può aiutare a mascherare una realtà triste e dolorosa, che fingere può essere un rimedio alla sofferenza. Ewan è un personaggio con una spiccata sensibilità che aiuta Meg, che finalmente ha lasciato il cinico fidanzato, ad affrontare gli ultimi giorni della vita di Valerie.Durante il funerale, Meg scopre che la madre è in realtà una donna molto amata dai vicini, sebbene non si sia mai incontrata con nessuno di loro, ha preparato stufati per chi era ammalato di artrite, dolcetti adatti a chi era diabetico, hamburger e pollo a chi era rimasto vedovo con tre bambini, torte e focaccine per un ospedale, cibo a un senza tetto, e tutti si premurano di dirle di quanto immensa fosse la bontà di sua madre nel lasciare davanti le loro case queste prelibatezze, senza voler nulla in cambio.
Storia pervasa da un alone di fantasia che ci fa sorridere nell'immaginare cibi che volano o corrono, ma nello stesso tempo è triste pensare alla reale vita di Valerie fatta di sofferenze e delusioni, una vita di bugie dette alla figlia che però le hanno concesso di evadere dalla realtà, di crearsi un mondo parallelo fatto si di stravaganze, ma che potevano darle quella serenità che troppo presto le è stata privata. Cucinare per sé, per la figlia e per i vicini, le hanno permesso di creare la giusta armonia per far crescere Meg, facendo in modo che lei non subisse quelle sofferenze che ha patito lei, a costo anche di dirle delle bugie. 

Sorprendente è fin dove l'amore di una madre possa spingersi,per questo leggendo il libro ho immaginato il profumo di una torta fatta in casa, cucinata con la dedizione di una madre: una crostata farcita di golosa nutella!
Ho sempre preparato la classica pasta frolla ma questa volta navigando in internet ho trovato questo impasto alternativo, più leggero per chi è sempre attento alla dieta, ma il risultato è ugualmente goloso!


Ingredienti:
  • 500 gr di farina;
  • 200 gr di burro o margarina;
  • 1 bustina di lievito;
  • 1 bustina di vanillina,
  • 500 gr di nutella;
  • 250 gr di yogurt bianco.

Fare sciogliere in un pentolino il burro, dopo di che insieme agli altri ingredienti metterlo in un robot e farlo lavorare fin quando non si crea un impasto compatto. Avvolgerlo nella carta trasparente e farlo riposare in frigo per 30 minuti.



Stendere 2/3 della pasta su una carta forno dello spessore di circa 2cm, farcire con la nutella precedentemente sciolta a bagnomaria, e guarnire con delle striscioline con la restante pasta. Mettere in forno preriscaldato a 190° per 30 minuti, ricoprirla con zucchero a velo, e buon appetito!! 


 


-la ricetta segreta

venerdì 18 aprile 2014

S.O.S:DIPENDENZA DA SERIETV(VOL. II)

Friends
Sono consapevole di aver già scritto un post parlando della mia ossessione per le serie TV, ma da leader della categoria “telefilm-addicted” non riuscivo quasi a dormire la notte pensando a tutte le altre che avevo lasciato fuori dall’articolo precedente. La verità è che sono talmente tante che è stato necessario coniare una rubrica apposita, per poterne parlare e commentare senza temere di essere bannato dai miei collaboratori! Per la categoria “Sitcom” mi sento di premiare “FRIENDS”,
nonostante lo show sia del 1994. A vent’anni dalla messa in onda del primo episodio, ho deciso di rivedere tutta la sitcom in streaming per restare piacevolmente colpito. Non credevo che avrei mai potuto pensare che fosse meglio di HIMYM, nonostante sia sulla stessa (quasi identica) riga. Conoscerete tutti FRIENDS, ma di certo molti di voi, come me troppo piccoli quando veniva trasmessa in tv, non l’avranno mai seguita con fervore. Accettate questo consiglio spassionato: i personaggi diventeranno i vostri “friends” e l’ultimo episodio vi spezzerà il cuore..
The Big Bang Theory

Prima di continuare con l’esposizione, ho deciso di spezzare un po’ la smielosa e copiosa trattazione delle mie serie TV preferite con qualche critica. A rischio di sembrare impopolare,io inserisco nella “black list”: The Big Bang Theory” e “Dawson’s Creek”. Non prendetemi per pazzo: so che la prima è esilarante e fa sbellicare delle risate, e Sheldon è davvero un personaggio unico. Ma sono veramente necessarie tutte quelle CAVOLO DI RISATE IN SOTTOFONDO? E’ dannatamente possibile che per ogni singola battute di Sheldon&co, sebbene questa possa contare anche solo una sillaba finanche una vocale, debba scattare l’ilarità e le risa in “studio”? Per me è assolutamente snervante. Lo seguo su Foxlife ma con dispiacere e disturbo per tutte quelle “ risate finte”.
Dawson's Creek
Per quanto concerne Dawson’s Creek, so anche qui perfettamente che ha fatto la storia delle “teen drama”, però..che lagna. Ho odiato Dawson dal primo episodio all’ultimo. Ho sempre trovato la stima per gli sfigati ma lui, signori e signori, costituiva una categoria a parte. Una categoria speciale di perdente misto a sfigato misto a lagnoso,moccioso,viziato..non trovo altri aggettivi. In sostanza: Dawson era il tallone d’Achille di Dawson’s Creek! E si, perché Pacey era simpaticissimo e anche Joey non era niente male.

Ciò detto, passiamo a qualche scoperta. Consigliatami dal mio migliore amico: Suits, per la categoria “legal drama”. Parla delle avventure legali di alcuni famosi avvocati dello studio più in voga di New York: Pearson Hardman. Al momento ho visto soltanto le prime due
stagioni e confermo l’opinione di chi me l’ha consigliata: a chi piace la categoria “avvocati ricchi, bulli e di successo” allora fa al caso vostro ( anche se nel prossimo post vi parlerò di Ally Mcbeal). Ancora: Da Vinci’s Demons. E’ un Leonardo Da Vinci come nessuno poteva immaginare: figo, donnaiolo, propenso alla sodomia e particolarmente alla tecnologia. Manca tanto così perché inventi lui stesso uno smartphone. Questo per farvi capire che si tratta di una serie veramente fantastica, ma fatta bene e molto intrigante.

Da Vinci's Demons
Mi accingo a concludere.. soltanto una cosa. Non vi sembra un po’ strano che tra tutte queste serie non abbia mai ( forse volutamente) incluso una serie/fiction italiana? Sarà che in Italia non c’è tempo e talento per creare qualcosa di bello? Vi sbagliereste allora, perché non la penso così dal momento che nel cuore ricordo  con affetto il “Caro Maestro” con il mitico Marco Columbro e la sempre ferrata Elena Sofia Ricci. All’epoca avevo si e no 8 anni, cantavo sulle note della sigla “Tutti D’accordo” insieme a tutto il cast della fiction e non vedevo l’ora di vedere l’episodio della settimana prossima. Una serie TV all'Italiana che rimpiango, che avrei consigliato a tutti i bambini e famiglie soprattutto di vedere per passare una piacevole serata in compagnia e all’insegna dei giusti valori.
Caro Maestro

Come avrete notato, sono ancora molto lontano dalla conclusione della lista, ma spero sempre in cuor mio che possa allungarsi senza mai concludersi, perché ogni volta che finisco una serie completa, per riprendermi mi servono almeno 2 o 3 giorni per smaltire la "depressione post-series" tra ricerche spasmodiche sul web per scoprire tutte le curiosità possibili e inimmaginabili sullo show appena concluso! Accettasi sempre e di buon cuore tutti i consigli per ampliare i miei orizzonti!
-Stefano

martedì 15 aprile 2014

Ok il prezzo è giusto!!!

La primavera è arrivata e con queste bellissime giornate la voglia di uscire e fare tanto shopping è davvero tanta.Guardare le vetrine però non sempre è una gioia specialmente appena l'occhio cade sul cartellino del prezzo. Oggi quindi ho deciso di farvi da guida e selezionerò per voi delle alternative economiche e altrettanto belle,a tutti quei capi di marca che molto spesso sono fuori dalla nostra portata. 
Iniziamo dalle scarpe: vi confesso che ero rimasta molto colpita dalle nuove Superga in pizzo,ma il costo elevato mi aveva fatto scoraggiare, continuando però il mio giro per il centro commerciale ho trovato una fantastica alternativa da  Bershka a meno di 30 euro !
Da Stradivarius ho trovato questo bellissimo kimono giallo,presente in vari colori, 29,95 euro.
Tutte pazze per le frange?! Benissimo ci pensa Zara: tracolla a poco meno di €50!
E che dire infine dei graziosissimi short in pizzo effetto bon-ton....HM li ha prezzati soltanto 19,90 euro! 
Il jeans quest'anno è davvero il protagonista e tezenis ha fatto un gilet super pratico,da usare in qualsiasi circostanza e alla portata di tutti:




Insomma ragazze la scelta è davvero tanta, non sempre gli zeri sul cartellino sono sinonimo di bellezza e particolarità basta soltanto scegliere con attenzione e avrete un guardaroba nuovo di zecca, potrete sfoggiare moltissimi outfit nelle sere d'estate e vedrete che invidia susciterete!!!!!
-Federica     

sabato 12 aprile 2014

"Il profumo delle foglie di limone"


Oggi ho deciso di proporvi una mia lettura dell'estate scorsa: il romanzo di Clara Sánchez- Il profumo delle foglie di limone. Un titolo fuorviante per una narrazione in alcuni tratti gelida e dalle ombre oscure: narra l'avventura di Sandra, una trentenne, incinta e confusa, che si rifugia nel villino della sorella, nella costa Blanca della Spagna per far luce sul suo futuro, ma alla fine viene coinvolta inconsapevolmente in una realtà agghiacciante che rischia di mettere in pericolo la sua vita e quella del bambino che ha in grembo.
Trascorsi i primi giorni del suo “isolamento”, in una giornata di sole, Sandra decide di recarsi in spiaggia, dove, dopo un malore, conosce Fredrik e Karin Christensen, due vecchietti dall'aspetto gentile e angelico che si premurano di soccorrerla.
Con il passare dei giorni e dopo diversi incontri tra i tre si instaura un'amicizia, Sandra vede in loro dei nonni adottivi che la trattano come una di famiglia, l'accolgono nella loro immensa casa dove conosce Alberto, un giovane di cui lei si innamora. In realtà in agguato c'è una tempesta, e a fare scatenare in lei i dubbi sulla reale identità dei due anziani ci pensa Julian, un ottantenne che è alla ricerca dei due più pericolosi nazisti che hanno decretato la morte di un centinaio di Ebrei.
L'interesse di Julian è non solo salvare Sandra dal pericolo in cui sta incorrendo ma anche usarla per riuscire a smascherarli. La ragazza inizialmente rimane incredula, ma una delle prove della realtà delle parole di Julian le viene sotto il naso per caso, quando un giorno, tra i numerosi gioielli di Karin nota una croce, quella appesa nelle uniformi naziste che aveva tante volte visto nei film.
Ecco che ha inizio la loro collaborazione, indagano sugli altri nazisti che frequentano la loro casa, ma i due anziani iniziano ad insospettirsi e decidono di legare Sandra ulteriormente a loro, facendola entrare nella loro confraternita, sperando in questo modo di comprare anche il suo silenzio.
Quando la situazione diventa pericolosa per Sandra, Alberto che in realtà è un agente infiltrato, riesce a farla uscire da quella maestosa casa, e dopo qualche giorno decide che per lei è arrivata la fine dell'avventura, facendola tornare a casa.
Julian capisce che anche per lui è arrivato il momento di chiudere il capitolo, convinto che la giusta vendetta non sia quella di ucciderli, poiché finirebbe per macchiarsi degli stessi atroci delitti di cui loro sono stati gli autori, ma è certo che il naturale scorrere dei giorni decreterà ugualmente la fine della loro vita, nonostante siano convinti di aver trovato l'elisir dell'eterna giovinezza.
 
Romanzo con una trama coinvolgente, che apre uno scorcio sull'atroce storia del nazismo, storia di verità e di sofferenza: Fredrik e Karin Christensen sembrano due persone qualunque, due amorevoli nonni incontrati per caso, a cui tutti faremmo un sorriso per strada, ma invece dietro di loro si cela un orribile storia, quella dei nazisti, persone convinte di essere una razza superiore, destinata all'eternità.
Sandra invece è tutt'altro, è l'espressione dell'innocenza, di chi, dotato di occhi benevoli vede negli altri solo il bene, infatti solo tramite Julian, che ha provato la reale sofferenza nei campi di concentramento, riuscirà a scoprire qual'è la loro vera identità, e fin dove può arrivare la malvagità dell'uomo. E' una storia di memoria per far si che di genocidi, come quello, non ce ne siano più. Credo che in ogni storia si debba cercare di trarre un insegnamento, e in questo romanzo penso che sia quello di non lasciarci ingannare dalle apparenze, perché anche le persone dall'aspetto più mite possono avere un animo crudele. La storia e i personaggi sono stati inventati, a eccezione di Aribert Heim, realmente esistito e che per la sua crudeltà, fu definito "il macellaio di Mauthausen" o "dottor Morte".
Per il dolce mi sono lasciata guidare dal titolo: biscotti al profumo di limone realizzati con lo spara-biscotti.

Ingredienti:
  • 300 gr di farina;
  • 180 gr di burro;
  • 70 gr di zucchero;
  • 1 uovo;
  • 1 pizzico di sale;
  • 1 fialetta di aroma al limone;
  • la buccia e il succo di un limone.
Mescolare lo zucchero e il burro fino ad ottenere una consistenza spumosa, aggiungere l'uovo, la farina, il sale, l'aroma, la buccia e il succo di limone. Lasciarlo riposare per circa 30 minuti nel frigorifero.


 


Trascorso il tempo porre il composto nella spara-biscotti, creare i biscotti direttamente su una teglia, senza carta forno e senza averla unta, infornare a 200° gradi nel forno preriscaldato per circa 20 minuti.
A piacere spolverizzare con zucchero a velo, ottimi da gustare con un Thé..Buon Appetito! 
-La ricetta segreta


 

venerdì 11 aprile 2014

Spegni lo smartphone e "accendi" quel libro!

E’cosi : leggere fa proprio bene alla salute. Sembra quasi scontato seppure automatico immaginare un ricco imprenditore con la sua pipa accesa, seduto su una grande poltrona di velluto davanti al caminetto acceso.. con un libro in mano! Questa verità che a prima vista sa' un po’ di cliché americano,non lo è per la maggior parte delle persone: basti pensare che una delle ultime stime rappresenta che la metà della popolazione italiana non ha letto nulla in questo ultimo anno. Non è che ognuno di noi debba necessariamente leggere un libro: basterrebbe il giornate, un fumetto, o un blog ( come il nostro per esempio). Il mio non è un consiglio spassionato, piuttosto un augurio per tutti semplicemente perché esiste una segreta, efficace e mai confutata e stretta correlazione tra la lettura e successo. E non me lo sto inventando io! 
Leggendo vari blog e articoli più o meno noti, sono venuto a conoscenza del fatto che i più grandi uomini della storia e della società odierna hanno sempre amato la lettura: Steve Jobs, Johnny Depp, Kate Moss.. oltre, ovviamente, ai più grandi scrittori che sono cresciuti tra polverosi scaffali di una biblioteca e hanno reinventato la letteratura contemporanea. Penserete mica che sia un caso? Certo che no, questo perché la lettura ci rende più creativi, più acuti, brillanti.. anche affascinanti. Tra le righe di un qualsiasi libro anche il più banale si nascondono delle perle che possono assolutamente tornarci utili in una conversazione per un colloquio di lavoro, per raccontare un aneddoto della vita di tutti, o semplicemente per attaccare bottone con il tipo/la tipa del bar. 

E non dovete credere che dietro alle lettura non si nasconda del sano divertimento: fondare un club e commentare il libro della settimana può essere un’ottima occasione per allargare la cerchia delle tue amicizie unendo l’utile al dilettevole. Per non parlare della incredibile conoscenza che ci trasmette: le storie più note dei romanzi non sono altro che una rappresentazione dell’altra storia, quella che ci siamo lasciati alle spalle o che per forza maggiore non abbiamo nemmeno vissuto. 
Quindi fatevi un regalo, un favore.. Leggete. Anche se non vi va, non potrete mai rimpiangere il gusto di leggere un buon libro a letto, tra il caldo delle lenzuola e il tepore della notte.. e non sarà mai stato un inutile spreco di tempo. Tutto quello che i vostri occhi avranno memorizzato vi tornerà sempre ( e per sempre) utile.
In conclusione, ho pensato che sarebbe stato carino consigliarvi le letture che ho sempre preferito( fino ad oggi)..magari qualcuno di voi potrà trarne ispirazione e insieme potremmo commentarne le reciproche esperienze di lettura:

E' una lista molto smilza, ma sono fiducioso che nel corso degli anni altre letture riusciranno a conquistarmi.. accettasi consigli!
-Stefano.

martedì 8 aprile 2014

A volte ritornano...

Basta con i soliti luoghi comuni e leggende metropolitane le mode cambiano,  i canoni e gli schemi rigidi che le nostre mamme seguivano alla lettera sono ormai quasi tutti superati. La moda è diventata molto più pratica e molto più eccentrica, e devo dire che questo gioca nettamente a nostro favore. 
Iniziamo a sfatare i miti e le credenze più radicate:
- borsa e scarpe non devono necessariamente essere dello stesso colore e tessuto. Piuttosto state attente ad usarle correttamente, e la sera lasciate a casa le valigie che tutto il giorno ci portiamo dietro!
-nero e blu non vanno mai abbinati. SBAGLIATO! Accoppiare questi due colori è assolutamente di tendenza. Soprattutto blu elettrico e nero insieme sono davvero strepitosi e usati da moltissimi stilisti e anche dai reali come potete vedere in foto;
-tacchi alti o bassi?! diciamo che per molto,troppo tempo le mezze misure sono andate davvero forti, secondo me devono però essere abolite. Tacco alto assolutamente sì,  pollice in su anche per scarpe basse ma vi prego evitate i tacchetti effetto prozia che non aiutano nessuno!
-Le pellicce sono OUT !! Eliminatele completamente dai vostri armadi. Ai tempi delle nostre mamme erano di gran moda ma adesso non lo sono più. Se proprio non potete farne a meno rigorosamente ecologiche;
Potremmo continuare così all'infinito, e discutere con le mamme rimarrà sempre un'ardua impresa. Per loro alcune cose sono impensabili e tali resteranno

Qualche volta però le mode ritornano basti pensare alle fantasie,i pizzi,le gonne e i pantaloni di pelle,i jeans a zampa. Se da qualche parte in soffitta trovate questi capi prendeteli rispolverateli, ma rendendoli attuali.Mi raccomando non dimentichiamo che i  consigli delle nostre mamme sono preziosi,sono le uniche che ci diranno sempre la verità,magari condita da qualche critica,ma saranno pur sempre sincere. E quando vi diranno che la gonna è troppo corta,la scollatura troppo profonda il trucco troppo forte ascoltatele. Il TROPPO STROPPIA,sempre! "O scopri sopra o sotto" QUESTO è e rimarrà sempre un'intramontabile precetto. Eccentriche, aggressive,moderne in qualunque modo vi sentiate siate sempre voi stesse;prendersi cura di sè è importante così come curare il proprio look ma ciò che vi renderà uniche,attraenti e soddisfatte sarà la vostra personalità e originalità!Federica      


sabato 5 aprile 2014

"Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde" con una fetta di Sacher!

Leggere è uno dei miei hobby: trovare un momento per sè, aprire un libro e perdersi tra le pagine, divorare frase per frase per cogliere immediatamente l'essenza del libro, finirlo nel più breve tempo possibile, e una volta concluso, rimanere il più delle volte come sospesi, rapiti, immaginando quale sia il proseguimento. Casa mia è piena di libri, librerie stracolme, ed è guardando uno scaffale che giorni fa mi colpì il romanzo di Robert Louis Stevenson "Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde". Alle prime pagine, ad essere sincera, mi sembrava una narrazione un pò confusionaria, ma proseguendolo sono stata affascinata. E' uno dei rari libri al termine del quale ti ritrovi a riflettere su te stesso. Un finale che ti coinvolge ma soprattutto ti fa meditare, ti interroghi se tu come il protagonista sei scisso in due parti, in un alter ego altalenante tra il bene-Jekyll e il male-Hyde. E pensandoci su è proprio cosi, ciascuno di noi ha diverse personalità racchiuse in una sola persona, e in ogni azione c'è sempre un bivio davanti a noi: Cosa fare? Chi essere? Il bene o il male? Sarebbe bello in effetti trovare l'antidoto che faccia emergere dentro di noi solo il nostro lato benevolo, che riesca con la sua forza ad assopire quello malevolo, ma questa è un'utopia, o realmente ci sarà un Dottor Jekyll in grado di trovare la pozione per annientare il male? Lasciamo che l'immaginazione ci faccia sperare.
Questo romanzo ha fatto nascere in me l'idea di quale dolce potergli accostare, ed eccola lì: l'affascinante viennese Torta Sacher, un esplosione di cioccolato con una golosa farcitura di marmellata di albicocche! Una torta con due anime contrastanti, l'amaro del cacao e la dolcezza della marmellata.

Ecco gli ingredienti necessari:

  • 250 gr. di farina 00 ;
  • 150 gr. di burro;
  • 180 gr. di zucchero;
  • 3 uova;
  • 1 bustina di lievito;
  • 1 presa di sale;
  • 80 grammi di cacao amaro;
  • 2 cucchiai di latte intero;
Farcitura:
  • 1 vasetto di marmellata di albicocche.
Glassa:
  • 200 gr. di cioccolato fondente;
  • una noce di burro.
Procedimento:
In una ciotola sbattere le uova e lo zucchero finchè non diventeranno quasi bianche, aggiungere una presa di sale, mescolare e aggiungere il burro ammorbidito finchè non si saranno formate delle bolle. Setacciare la farina e unirla gradualmente all'impasto, aggiungere il lievito e il latte, unire il cacao amaro fino ad ottenere un impasto omogeneo. Imburrare e infarinare una teglia di 24cm, mettere la torta nel forno preiscaldato a 200° per 30-40 minuti. Sfornare e fare intiepidire, tagliare a metà la torta, farcirla con una buona dose di marmellata.Nel frattempo preparare la glassa: mettere un pentolino a bagnomaria con il cioccolato tagliato a pezzetti piccoli per riuscire a scioglierlo facilmente, aggiungere il burro e mescolare fino ad ottenere una crema liscia e fluida. Porre la torta su una grata, stendere il cioccolato con l'aiuto di una spatola, ricomprire tutti i lati e lasciare raffreddare. Per un tocco in più decorare con lamelle di mandorle, o granella di pistacchi o nocciole: il dolce è fatto, buon appetito!!

-La ricetta segreta







venerdì 4 aprile 2014

American Hustle: l'apparenza inganna!


Un cast stellare quello di American Hustle: il successo era garantito. Ma questa grandissima popolarità che ha portato tanti sponsor, nomination e candidature note può davvero essere giustificata soltanto dalla presenza di così tanti begli attori e costumi di scena? La verità è che David O.Russel, regista famoso per altri precedenti film come “Il lato positivo”, ha creato a mio avviso un ottimo film da vedere e consigliare. Vi anticipo che non ho intenzione di raccontarvi tutta la storia, ne tantomeno svelarvi il finale. Semplicemente a mia volta vi consiglierò di andarlo a vedere e adesso vi chiarirò anche il perché. Christian Bale, il vero protagonista della storia, è sublime. Noto per la sua capacità di perdere e prendere peso
Christian Bale
all’inverosimile, in questo caso con un pancione che nemmeno a natale e in testa un riporto “considerevole”, interpreta magistralmente il ladro che truffa nella vita e che per beffa viene truffato in casa dalla bellissima Jennifer Lawrence, una moglie pazza che ha perso il senno a forza di rintanarsi tra le mura domestiche e incapace di badare al figlio più di quanto riesca a badare a se stessa. A dispetto di quanto possa sembrare per lui difficile vivere con la moglie, gli “affari sporchi” invece gli vanno alla grande, grazie anche alla collaborazione con Sydney ( Amy Adams ) che presto diverrà la sua amante. In un mondo dove i più poveri riescono a diventare i più ricchi, la vita dei due procede felice e spensierata fino a quando l’FBI impersonificato in Richie DiMaso (Bradley Cooper) gli metterà i bastoni fra le ruote. Ma è a questo punto che la storia si fa interessante: comincerà una collaborazione tra i truffatori e gli agenti federali nella celebre ( e realmente esistita) operazione “Abscam” che porterà dietro le sbarre diversi politici e qualche gangster . La pellicola procede in un ritmo incalzante e altalenando tra momenti molto ironici e divertenti in altri molto profondi e toccanti: ogni protagonista, anche il più marginale, riesce a trasmettere quel senso di angoscia che spesso accompagna la vita di ognuno di noi, quando ci si chiede come e perché s’è arrivati ad un certo punto della propria vita. La redenzione, il senso di colpa e l’amicizia sincera saranno i motori che faranno scattare i nervi di ognuno di loro, e vi accompagneranno in un finale a sorpresa che nessuno avrebbe mai immaginato.. 

Rimpiango di non aver potuto vedere il film in una sala cinematografica, perché ne sarebbe veramente valsa la pena. E dico a chiunque di voi lettori che non l’abbia visto di andarlo a vedere, non perché si tratti del prossimo colossal come “Avatar” o “Titanic”, semplicemente perché è un film irriverente, simpatico ma allo stesso tempo molto intelligente e profondo. Un vero Cinemaniaco non può avere una lacuna così grande. Quindi buona visione e non dimenticate: " le persone credono a quello a cui vogliono credere".
-Stefano

giovedì 3 aprile 2014

Gli opposti si attraggono!!!


Si dice che le donne vengano da Venere e gli uomini da Marte…una cosa è certa: provengono da universi paralleli!
Se mi soffermo a riflettere un secondo non riesco a trovare nemmeno un punto in comune, nemmeno un piccolo comportamento che li renda quantomeno vicini….il NULLA!
Donne vi sentite capite da gli uomini? E voi uomini vi sentite almeno un po’ compresi da noi donne? Credo che la prima risposta che ci viene in mente  sia No, all’unanimità. Perché noi ragazze si sa sappiamo essere alquanto rompiscatole ma l’universo maschile non è certo da meno! Credo che analizzando le fasi che scandiscono la giornata di ognuno di noi e soprattutto il linguaggio emergerà e sarà chiaro a tutti l’abissale divario che c’è tra i due mondi.
Iniziamo dalla mattina….momento DOCCIA:
-donna: tra bagnarsi, insaponarsi, risciacquarsi, asciugarsi ed idratarsi diciamo che è passata circa un’ora!!!
-uomo: entra nella doccia, insaponata veloce, si mette sotto il getto dell’acqua per togliere via il bagnoschiuma e il gioco è fatto. Tempo impiegato 10 minuti.
Secondo momento: VESTIRSI:
-donna: Tra cambi, prove, tragedie e urla sono passati 30 minuti!
-uomo: basta allungare il braccio nell’armadio e prendere un capo a caso. Tempo impiegato:4 minuti(scarsi)
TRUCCO E PARRUCCO:
-donna: tanto per cambiare 30 minuti;
-uomo: NON RILEVATO!
Insomma  potremmo continuare così all’infinito ma la dinamica rimarrebbe la stessa per tutte le situazioni. Ma sicuramente, e qui parlo ai voi poveri maschietti , la cosa più difficile è capire il linguaggio femminile!!! Perché se per gli uomini ogni parola assume il significato tradizionale, per la donna ogni singolo termine, verbo, monosillabo merita un’interpretazione tutta sua, degna dei più illustri ermeneutici….Per farvi qualche esempio:
Fai Tu vuol dire categoricamente NO! Quindi se una donna vi dice "amore fai tu" attenti  a quello che fate. Sta monitorando ogni vostra mossa e pagherete per ogni passo falso!
No  vuol dire sì;
 Si vuol dire no;
Dove sei stato ? preparatevi a rispondere a un interrogatorio che nemmeno a Guantanamo!!!

Non c’è niente da fare: troppo diversi e per certi versi anche troppo lontani….noi donne siamo nate per sopportare qualsiasi situazione e anche se delicate, fragili, rompiscatole  e piene di paranoie sappiamo rimboccarci le maniche e uscire da un momento difficile con la stessa velocità con cui ci siamo entrate. Voi uomini invece nonostante siate forti e vigorosi diciamo che il dolore non fa proprio per voi: basta qualche linea di febbre per farvi sentire in fin di vita, ma nonostante tutto dobbiamo darvi sicuramente atto della pazienza che avete…perché sopportarci 365 giorni con annessi periodi di ciclo, pre-ciclo, gravidanze e menopause fa di voi degli EROI! E poi si sa: gli opposti si attraggono!
                                                 -Federica